P.O.F.

Logo Madonna della Neve col      PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA a.s. 2012/2013

L’art. 7 del D.P.R. 275 del 08/03/99 “Regolamento sull’Autonomia” prevede che ogni scuola nell’ambito della propria autonomia organizzativa e didattica elabori il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.), che “rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche, nel quale si esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia” (art. 3).
È uno strumento di lavoro e di consultazione per tutte le componenti della scuola.

Famiglie:

  • Per conoscere il progetto educativo e le modalità organizzative, rendendo così “trasparente” l’operatività gestionale della scuola;
  • Per un’informazione calibrata sulle risorse umane e per fornire materiali disponibili all’attuazione del progetto educativo–didattico;
  • Per migliorare la partecipazione delle famiglie in una progettualità condivisa.

Docenti:

  • Come riferimento condiviso per l’elaborazione del progetto educativo didattico della scuola;
  • Come sollecitazione a ricercare stimoli ad attuare percorsi più aderenti ai bisogni dei bambini, ripensando e riformulando scelte, obiettivi, metodologie didattiche ed organizzative;
  • Come strumento per operare un’autovalutazione sulla progettazione, intervenire sui “punti deboli” e potenziare i “punti forti”.

Direttrice:

  • Per analizzare e verificare l’effettiva attuazione del progetto educativo – didattico nel rispetto dell’identità della scuola;
  • Per monitorare i processi organizzativi, per cogliere aspetti critici da migliorare e aspetti positivi da potenziare.

Enti e strutture territoriali:

  • Per renderli partecipi del progetto educativo della scuola;
  • Per coinvolgerli in un’attenzione maggiore verso gli “utenti deboli”, nei confronti dei quali intervengono con insegnanti di sostegno o procedure di presa in carico;
  • Per permettere loro di intervenire in forma più tempestiva, incisiva e qualificata.
  • Perché offrano possibili processi di partecipazione "gestionale” alla vita della scuola (eventuali convenzioni con aziende locali).

Personale ATA:

  • Per renderlo partecipe di quello che la scuola va facendo sul piano educativo – didattico;
  • Per adottare modalità organizzative sempre più funzionali al servizio, nella prospettiva unitaria del Progetto Educativo.

1. LA COMUNITA’ EDUCANTE E LA SUA STORIA

2. PROGETTO EDUCATIVO

3. ORGANIZZAZIONE

4. LE CONDIZIONI PER LA REALIZZAZIONE

 

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