PILASTRI DELL’AZIONE EDUCATIVA

2.1 Il processo educativo ed i pilastri dell’azione educativa

La dimensione educativa rappresenta un’importantissima esperienza della vita della persona.

La scuola è uno strumento fondamentale che affianca la famiglia nel compito dell’educazione e dell’istruzione dei figli, in particolare la scuola materna è la prima occasione per la famiglia di verificare il suo progetto educativo.

Per questo motivo sono curati con particolare attenzione i momenti dell’inserimento e dell’accoglienza come attenzione al rapporto con la famiglia quale fonte d’identità nel percorso di crescita.

La Scuola dell’Infanzia rappresenta per quasi tutti i bambini il primo luogo, diverso dalla casa, in cui vivere con altri coetanei e adulti per molte ore al giorno. Questo passaggio può rappresentare un momento piacevole e rassicurante di crescita per ciascun bambino, per questo, la vita nella Scuola dell’Infanzia non è lasciata alla occasionale spontaneità, ma l’esperienza quotidiana è vissuta attraverso la proposta dell’adulto.

Il bambino chiede di essere sostenuto e accompagnato nei passi quotidiani, fatti di gioco, di esplorazione, di amicizia, di conquiste e di qualche piccolo insuccesso, e non di essere lasciato totalmente alla sua istintività. In questo modo, la persona impara a vivere, riconosce sempre più le proprie possibilità, rafforzando la propria identità, ponendo così le basi per ogni futuro apprendimento.

2.2 Soggetti dell’azione – ipotesi educativa

Un’esperienza educativa si sviluppa e cresce all’interno e attraverso una trama di relazioni significative che caratterizzano l’ambiente di vita della persona.In questo ambiente gli adulti si propongono come guide, i bambini si aprono alla scoperta della realtà, la scuola si affianca ai genitori nella condivisione della loro responsabilità primaria e originaria.

La mediazione didattica riconosce come connotati essenziali:

· la relazione personale significativa;

· la valorizzazione del gioco;

· esperienze sensoriali attraverso il corpo e i diversi linguaggi;

· l’immagine e l’intuizione;

· l’inizio della simbolizzazione.

Attraverso questi percorsi il bambino giungerà a precise mete educative nel percorso formativo globale.

2.3 Alunni diversamente abili

Al momento dell’iscrizione, la famiglia comunica alla scuola la situazione particolare del proprio bambino e presenta, qualora ci fosse, una diagnosi funzionale pedagogico-clinica fornita dalla A.S.L., senza la quale la scuola non potrà attivarsi per programmare un eventuale sostegno. La stretta collaborazione tra scuola, famiglia, specialisti che seguono il bambino e assistente sociale, è indispensabile per verificare il cammino dell’alunno.